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Traumi dentali: prevenzione e fattori di predisposizione

In caso di trauma dentale, come comportarsi?
Ne parliamo con il Dott. Claudio Scipioni
In caso di trauma dentale, come comportarsi?
Ne parliamo con il Dott. Claudio Scipioni
In caso di trauma dentale, come comportarsi? Ne parliamo con il Dott. Claudio Scipioni

Una cifra intorno al 15-30% della popolazione è vittima, nel corso della propria vita, di un trauma dentale. Parliamo per la maggior parte di soggetti in età evolutiva, quindi bambini, ma non è raro che succeda anche agli adulti.

In questo articolo, insieme al Dott. Claudio Scipioni, odontoiatra presso lo Studio Dentistico Pedesini a Sesto San Giovanni, capiremo quali precauzioni è importante adottare nell’ottica della prevenzione dei traumi dentali, a maggior ragione se sono presenti alcuni fattori di predisposizione personale.

Quali sono i traumi dentali?

Possiamo innanzitutto differenziare i traumi in diretti e indiretti.

  • Si possono definire traumi diretti quelli in cui si riceve un colpo direttamente sul dente.
  • Parliamo di traumi indiretti, invece, quando il danno dentale si realizza per effetto di una lesione da trasferimento (ad esempio un colpo al mento che per contraccolpo si trasmette alle arcate dentali).

Quali sono i fattori di predisposizione ai traumi dentali?

Benché i traumi possano considerarsi eventi improvvisi e non prevedibili a seguito di incidenti fortuiti, va detto che esistono dei fattori predisponenti.

  • Innanzitutto, esistono fattori comportamentali come il praticare attività lavorative o sportive a maggior rischio di traumi dentali.
  • Esistono poi fattori anatomici di rischio per i soggetti con accentuata protrusione dentale superiore (ovvero quando i denti superiori sono più avanti di quelli inferiori): questa può addirittura raddoppiare il rischio di lesioni traumatiche dei denti anteriori. Altri fattori di rischio sono l’incompetenza labiale, ovvero quando il labbro superiore non “copre bene” i denti incisivi: questo aumenta il rischio di trauma per la mancanza della protezione naturale che il labbro offre, come una sorta di paradenti naturale

Come prevenire un trauma dentale?

Per quel che riguarda i fattori di rischio anatomici legati alla protrusione dei denti superiori è indicata una terapia ortodontica di corretto allineamento dentario.
In caso di pratica di sport o attività a rischio, è consigliato invece l’utilizzo di protezioni esterne come caschi integrali o paradenti. Ne esistono diversi tipi: le protezioni più semplici sono rappresentate dai paradenti preformati, dispositivi che offrono un livello di protezione medio in quanto non sono precisissimi. Molto più precisi e validi nella protezione sono invece i paradenti sportivi realizzati su misura sulla base di un'impronta della bocca, che vengono prodotti con una certificazione di vero e proprio “paradenti sportivo”.

Possiamo quindi riassumere che la prevenzione della traumatologia dentale si articola su due livelli.

  • Quella rivolta ai giovanissimi, che mira a correggere eventuali fattori anatomici predisponenti.
  • Quella rivolta a ragazzi e adulti, che punta a proteggere la dentatura con apposite apparecchiature protettive.

Cosa fare se un dente subisce un trauma?

Innanzitutto, è importante sapere che la conservazione del frammento del dente è fondamentale per poterlo recuperare. Si consiglia di conservare il pezzetto di dente in soluzione fisiologica sterile, oppure nel latte o direttamente in bocca.

Per quanto riguarda la terapia da mettere in atto in caso di trauma dentale, questa dipende molto dal danno subito.
Se il trauma interessa solo i tessuti duri del dente e il risultato è una frattura di una parte più o meno estesa del dente, la terapia consiste nella riparazione della frattura mediante “incollaggio” del frammento separato, nel caso sia stato recuperato e conservato correttamente, oppure nella ricostruzione con il materiale composito se il frammento è andato perso.
Se la frattura coinvolge invece anche la polpa dentaria, il dente andrà devitalizzato prima della ricostruzione.
Se il trauma si esercita sui tessuti di sostegno del dente, questo può subire anche un’estrazione spontanea: anche in questo caso è fondamentale conservare (con le modalità che abbiamo visto) l’intero elemento dentale, per permettere al dentista di valutare un vero e proprio “reimpianto” del dente nella sua sede.
Quando invece i traumi si esercitano a livello facciale con importante compromissione ossea e dei tessuti molli, come ad esempio in un incidente stradale, la competenza primaria è più da pronto soccorso che da studio dentistico, che viene coinvolto solo in una fase successiva.

In ogni caso, la rapidità di intervento è fondamentale per il successo nel recupero del danno subito.

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